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Coldiretti: 82% dei Comuni italiani a rischio frane

lentepubblica.it • 5 Maggio 2014

L’82 per cento dei comuni italiani ha parte del territorio a rischio alluvioni e frane che aumenta per effetto dei i cambiamenti climatici con le precipitazioni intense sempre piu’ frequenti che si manifestano con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la percentuale di comuni su aree in pericolo sale al 99 per cento nelle Marche colpite dall’alluvione provocata dall’ondata di maltempo che sta attraversando la penisola con danni di milioni di euro alle campagne, dalla Lombardia al Veneto, dall’Emilia alla Romagna fino alle Marche e all’Abruzzo Oggi in Italia quasi 6 milioni di cittadini – sottolinea la Coldiretti – vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico situate in ben 6633 comuni (82 per cento del totale) che hanno parte del territorio ad elevato rischio di frane o alluvioni e di questi 239 si trovano proprio nella regione Marche. I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con trombe d’aria, grandinate e vere e proprie bombe d’acqua, si abbattono su un terreno reso piu’ fragile dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali, ma anche della mancanza di programmazione adeguata che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo  sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni. 2,15 milioni di ettari di terra coltivata determinante nel mitigare il rischio idrogeologico. Ogni giorno – precisa la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua. Ed è proprio l’agricoltura a pagare un conto salato a causa della recente ondata di maltempo con migliaia di ettari finiti sott’acqua, raccolti di frutta e verdura distrutti, vigne e piante rotte e divelte, capannoni scoperchiati e case, aziende e strutture agricole allagate. Ad essere colpita è l’enorme varietà delle produzioni presenti in questo momento nei campi come granoturco, soia, pomodoro e ortaggi ma anche frutteti e vigneti, comprese – rileva la Coldiretti – le coltivazioni piu’ pregiate dal melone IGP di Mantova alla pera di Modena fino alle pesche della Romagna IGP. Non sono state risparmiate neanche le abitazioni rurali, le strutture aziendali, le serre ed i macchinari agricoli finiti sott’acqua mentre in alcuni casi è stato necessario soccorrere anche gli animali.

FONTE: Coldiretti

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